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Romina Power e Al Bano di nuovo al centro dell’attenzione: dopo una scelta discussa, tra i due volano scintille e si accende il dibattito.
Un’esibizione accesa, un palco internazionale e una spaccatura che si fa sentire anche a distanza. Romina Power ha deciso di rompere il silenzio e chiarire pubblicamente la sua posizione in merito alla partecipazione del suo storico partner artistico e ex marito, Al Bano, a un evento tenutosi recentemente in Russia. Il cantante pugliese si è esibito a San Pietroburgo, durante un importante Forum Economico Internazionale, portando sul palco alcuni dei brani più iconici del suo repertorio, tra cui l’intramontabile Felicità. Ma la scelta di Al Bano di accettare l’invito a cantare in un Paese attualmente al centro di tensioni geopolitiche non è passata inosservata e ha suscitato non poche polemiche, tanto da spingere Romina a prendere le distanze in modo netto.
Una voce contro: il dissenso social di Romina
La cantante americana ha scelto Instagram per lanciare il suo messaggio, condividendo una storia destinata a far discutere. Nel post, Romina ha spiegato di non aver preso parte all’evento e di non aver dato alcuna autorizzazione all’uso del brano Felicità in quel contesto. La sua frase è stata chiara e inequivocabile: non considera né il luogo né il momento adatto per intonare una canzone simbolo di gioia, proprio in un Paese che, secondo la sua visione, rappresenta tutt’altro che serenità.
Romina ha voluto così non solo prendere le distanze dall’evento, ma anche sottolineare una divergenza di visione profonda rispetto all’ex compagno, con cui pure ha condiviso palchi e tournée negli ultimi anni, come avvenuto recentemente a Madrid. L’assenza in Russia è dunque stata una scelta consapevole, motivata da una questione etica e politica.
Al Bano risponde: pace, non politica
Dal canto suo, Al Bano non ha tardato a replicare. Intervistato dalla trasmissione La volta buona, il cantante si è difeso sostenendo che la sua presenza in Russia non aveva nulla a che fare con la politica, ma rappresentava, anzi, un gesto di pace. A suo dire, gli artisti devono essere in grado di andare oltre i conflitti e portare messaggi positivi, senza rimanere ostaggio delle logiche belliche.
Ma è stato durante un’intervista al Tg1 che la situazione è degenerata. Al Bano, visibilmente infastidito dalle critiche, ha chiesto retoricamente alla giornalista se vedesse esplodere bombe in Russia, sottolineando come i media italiani offrissero un’immagine distorta del Paese. La corrispondente, con tono calmo ma deciso, gli ha ricordato che la guerra non è in Russia, una frase diventata virale e che ha ulteriormente acceso il dibattito.
Questa vicenda, al di là del confronto tra due leggende della musica italiana, solleva interrogativi profondi sul ruolo dell’arte in tempi di conflitto e su quanto possa o debba un artista prendere posizione su questioni internazionali. È davvero possibile separare completamente la musica dalla politica? Oppure ogni nota suonata, in determinati contesti, finisce per diventare un messaggio, volente o nolente?
Questa frattura tra Romina Power e Al Bano non è solo uno scontro personale o professionale, ma tocca un tema molto più ampio: l’etica degli artisti nei confronti del mondo che li circonda. È giusto esibirsi in luoghi controversi? Oppure, come sostiene Al Bano, la musica deve essere libera da vincoli e portatrice di speranza ovunque?
