Un viaggio nella storia di Luigi Pelazza, tra Carabinieri, inchieste shock, denunce e divieti internazionali. Tutto quello che (forse) non sai sul celebre inviato.
C’è chi insegue le notizie, e chi le vive sulla propria pelle. Luigi Pelazza appartiene decisamente alla seconda categoria. Nato il 2 febbraio 1969 a Torino, Pelazza non è un semplice inviato televisivo: è uno che ha fatto del rischio e del senso di giustizia il proprio marchio di fabbrica. Oggi ha 56 anni, ma da oltre due decenni è un volto familiare per chi segue Le Iene, il celebre programma di Italia 1. Dietro il microfono, però, c’è molto di più.
Prima di sbarcare sul piccolo schermo, Pelazza ha servito per sei anni nell’Arma dei Carabinieri, forgiando uno spirito indagatore che avrebbe poi portato nel mondo del giornalismo d’inchiesta. Terminato il servizio, si trasferisce ad Alghero, dove si reinventa conduttore televisivo locale e, sorprendentemente, commerciante di gioielli e pietre preziose. Un mix che racconta bene la sua natura: dinamica, imprevedibile, mai banale.
Nel 2002 arriva la svolta: diventa uno degli inviati de Le Iene, dove firma reportage spesso esplosivi, molti dei quali girati all’estero. Nel 2007 si distingue con un servizio dalla Repubblica Democratica del Congo, che gli vale il prestigioso premio Guido Carletti. Nello stesso anno prende parte al programma Scappati con la cassa, sulle tracce di truffatori italiani spariti nel nulla.
Tra polemiche, denunce e divieti: la faccia scomoda del giornalismo
Ma chi scava troppo a fondo, prima o poi, paga il prezzo della verità. Nel 2013, Pelazza abbandona momentaneamente il giornalismo per girare uno spot pubblicitario per Linkem, un passo che un giornalista attivo non può permettersi. Nel 2016 finisce sotto processo per sostituzione di persona, dopo un servizio girato con una microcamera in una comunità per persone fragili: un’azione al limite, ma – secondo lui – giustificata dal diritto di cronaca.
Le sue inchieste fanno spesso rumore. Fino al punto di essere bandito dal Marocco: mentre era in vacanza con la famiglia, scopre di essere inserito nella blacklist del Paese per un servizio del 2016 sulla prostituzione minorile a Marrakech. Pelazza venne fermato, interrogato e rimpatriato. E oggi, nonostante siano passati anni, il divieto è ancora in vigore.
Nel frattempo, nel 2021 arriva una condanna per violenza privata: si introduce senza permesso nell’abitazione della giornalista Guia Soncini. La pena viene convertita in una multa da 15.000 euro. Ma Pelazza non si ferma. Dal 2014 è in onda anche su RTL 102.5, al fianco di Nicoletta nel programma Password, ogni venerdì.
E la vita privata? Pelazza è felicemente sposato dal 2010 con Federica Arlandi. Insieme hanno due figli, dei quali mantiene gelosamente riservata l’identità. La sua altezza è di 184 cm, niente tatuaggi e, attualmente, la sua residenza è top secret.
Luigi Pelazza è un personaggio che divide. C’è chi lo considera un eroe moderno, pronto a tutto per svelare le storture del sistema. Altri lo vedono come un provocatore senza freni. Di certo, è uno di quei volti che non lascia indifferenti. Il suo stile diretto, la voglia di andare fino in fondo, anche quando si rischia grosso, lo rendono una figura scomoda, ma indispensabile nel panorama dell’informazione italiana.
E voi, da che parte state? Ammirate il coraggio di Pelazza o pensate che abbia oltrepassato il limite più di una volta?
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