Arriva su Rai 1 il film su Giovannino Guareschi: una storia intensa tra guerra, satira, amore e la nascita del celebre mondo di Don Camillo.
Il genio irriverente di Guareschi presto in TV: la Rai racconta l’uomo dietro Don Camillo
La Rai si prepara a celebrare una delle voci più iconiche della cultura italiana del Novecento: Giovannino Guareschi. Il film TV, intitolato Giovannino Guareschi – Non muoio neanche se mi ammazzano, approderà su Rai 1 nel 2025 e promette di far rivivere il cuore pulsante di un autore amato, discusso e mai dimenticato. Dietro la macchina da presa c’è Andrea Porporati, mentre la produzione è firmata da Anele Srl insieme a Rai Fiction, con il supporto della Emilia-Romagna Film Commission.
Una storia fatta di resistenza, amore e ironia
Tratto liberamente dal volume autobiografico Chi sogna nuovi gerani?, curato dai figli Alberto e Carlotta Guareschi, il film è molto più di una semplice biografia. È un viaggio umano e letterario attraverso gli episodi più intensi della vita di Guareschi: dalla sua prigionia nei campi di concentramento tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, all’irruzione nel mondo dell’editoria e del giornalismo, fino ai frequenti contrasti con il potere per via del suo stile graffiante e anticonformista.
Il cuore della narrazione resta l’amore profondo che lo scrittore nutriva per la moglie Ennia, una presenza silenziosa ma fondamentale nella sua esistenza, e per la sua terra, quella Bassa Padana tanto amata e celebrata. È proprio da questi paesaggi rurali che nacque il mondo letterario di Don Camillo e Peppone, che seppe raccontare con umorismo e profondità le contraddizioni di un’Italia divisa ma umana.
Un cast che dà vita alla leggenda
A vestire i panni di Guareschi è Giuseppe Zeno, che porta sullo schermo la complessità di un uomo appassionato, ribelle e tenero al tempo stesso. Al suo fianco troviamo Benedetta Cimatti nel ruolo della moglie Ennia, e Andrea Roncato nei panni del padre Primo Augusto Guareschi. Completano il cast Maurizio Donadoni nel ruolo dell’editore Angelo Rizzoli, Salvatore Striano come il produttore Peppino Amato, e Andrea Gherpelli che interpreta Otello Montanari, figura emblematica del panorama politico comunista dell’epoca.
Una produzione che valorizza il territorio e la memoria
Le riprese sono iniziate il 9 settembre 2024 e hanno coinvolto numerose località dell’Emilia-Romagna, tutte legate a doppio filo alla vita e all’immaginario guareschiano. Tra le province di Parma e Reggio Emilia, i comuni di Brescello, Luzzara, Novellara, Guastalla e tanti altri sono stati trasformati in set cinematografici per ricostruire fedelmente le atmosfere di un tempo che fu. Questi luoghi non sono solo sfondo, ma veri e propri protagonisti di un racconto che affonda le radici nell’identità profonda di un autore e del suo mondo.
Il film sarà trasmesso in due serate su Rai 1 nel corso del 2025 e si preannuncia come uno degli eventi televisivi più attesi dell’anno. Non si tratterà solo di ricordare uno scrittore, ma di rimettere in scena un’Italia che ha saputo sorridere anche nei momenti più duri, grazie alla penna acuta e affettuosa di un uomo che ha sempre detto ciò che pensava, senza filtri.
Un’eredità viva, oggi più che mai
La figura di Giovannino Guareschi, spesso sottovalutata nei circuiti ufficiali della cultura, torna così al centro dell’attenzione con un’opera che invita a riscoprirlo, a conoscerlo più a fondo. Il film promette di emozionare non solo i nostalgici del “Mondo Piccolo”, ma anche le nuove generazioni che potranno incontrare, forse per la prima volta, un autore capace di usare l’ironia come forma di resistenza e l’amore come forza creativa.
In un’epoca in cui il dibattito culturale sembra polarizzato e poco incline al confronto, la storia di Guareschi ci ricorda l’importanza di mantenere viva la libertà di pensiero, anche quando costa caro. E tu, conoscevi davvero la vita dell’uomo dietro Don Camillo?