Scopri la vita e la carriera di Pino Rinaldi, il giornalista che ha trasformato la cronaca in arte e passione. Dai programmi TV ai libri, passando per il teatro e i podcast.
Ha la voce calma di chi ha visto tanto, ma lo sguardo vigile di chi non smette mai di cercare la verità. Pino Rinaldi, giornalista, autore e conduttore televisivo, è una delle figure più riconoscibili e rispettate del giornalismo investigativo italiano. Nato il 25 gennaio 1961, ha trasformato la sua passione giovanile per il giornalismo in una carriera che lo ha portato dritto nel cuore delle cronache più oscure del nostro Paese.
Il grande pubblico lo conosce grazie a “Chi l’ha visto?”, trasmissione cult di Rai 3 che indaga su scomparse e misteri italiani. Rinaldi inizia dietro le quinte, come autore, ma presto la sua tenacia e il suo carisma lo portano davanti alle telecamere, prima come inviato e poi come conduttore, accanto a volti noti come Tiziana Panella e Daniela Poggi. Con lui, il programma prende un respiro più profondo, scavando ancora più a fondo nelle zone grigie della cronaca.
Dalla TV al teatro: la verità in tutte le sue forme
Ma Pino Rinaldi non si è mai fermato a un solo formato. Nel 2018 cambia registro con “Commissari – Sulle tracce del male”, un progetto realizzato insieme alla Polizia di Stato per raccontare alcuni dei delitti più noti degli anni 2000. Un racconto avvincente, autentico, che ha conquistato il pubblico e segnato un nuovo capitolo nella sua carriera.
Nel 2021, invece, Rinaldi approda al cinema con il documentario “Il mostro di Firenze”, firmando soggetto e sceneggiatura con Luciano Palmerino. Un’opera intensa, che affronta uno dei casi più inquietanti della cronaca nera italiana.
Nel 2023 torna sul piccolo schermo con “Detectives – Casi risolti e irrisolti”, nuova declinazione del format precedente. Ma non solo: lo stesso anno debutta anche a teatro con “Divina Commedia Criminale”, uno spettacolo che unisce Dante e l’investigazione in un mix sorprendente.
Nel 2024 continua a stupire: pubblica il libro-inchiesta “Il mostro è libero (se non è morto)”, scritto con Nunziato Torrisi, e conduce “Faking It – Bugie o Verità?” su Nove. Sempre sullo stesso canale, nell’estate dello stesso anno, va in onda “Crimini italiani”, in cui racconta otto omicidi italiani che hanno lasciato un segno nella memoria collettiva.
Una vita tra cronaca e dolore
Nonostante la notorietà, Rinaldi ha sempre mantenuto un profilo basso sulla sua vita privata. Nel 2011 ha affrontato un dolore immenso: la perdita della moglie Laura Mambelli, giornalista del Tg1. Un lutto che ha scelto di vivere lontano dai riflettori. Nonostante tutto, non ha mai smesso di raccontare, con lucidità e passione, le storie degli altri.
Pino Rinaldi ha anche affrontato una dura battaglia personale contro un tumore al femore giovanile, motivo per cui oggi utilizza un bastone per camminare. Un segno visibile di una resilienza che ha forgiato il suo sguardo sul mondo. E nel 2023 ha anche lanciato un podcast: “I gialli di Pino Rinaldi”, ulteriore testimonianza del suo amore per la narrazione investigativa.
Pino Rinaldi non è soltanto un volto televisivo: è un narratore instancabile della realtà. Con uno stile sobrio ma incisivo, ha saputo rendere la cronaca un racconto umano, senza mai cadere nel sensazionalismo. La sua capacità di raccontare il male con rispetto e profondità lo rende una figura rara nel panorama mediatico italiano.
E voi, conoscete Pino Rinaldi e i suoi programmi? Qual è il caso che vi ha colpito di più tra quelli da lui raccontati? Scrivetelo nei commenti qui sotto!
UD News News e Anticipazioni Tv, Gossip, Fiction e Soap Opera