Morte Chiara Poggi, Ultime News: E’ Caccia Alla Talpa!

Una consulenza mai depositata, un documento secretato e il nome di Luciano Garofano nell’inchiesta che scuote la giustizia italiana. Scopri tutti i retroscena.

Il caso Garlasco torna a far tremare i corridoi della giustizia italiana. Questa volta, al centro della bufera, c’è anche un nome pesante: Luciano Garofano. Il generale dei Carabinieri in congedo, già celebre per le sue indagini scientifiche da comandante dei RIS, si ritrova suo malgrado coinvolto nell’inchiesta che sta travolgendo l’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti.

Ma cosa c’entra Garofano? Tutto ruota attorno a una consulenza tecnica datata 2017, commissionata dai legali di Andrea Sempio — l’amico di Marco Poggi, recentemente tornato sotto i riflettori per l’omicidio di Garlasco. Il punto è che quella consulenza, pagata regolarmente con un bonifico da 6.343 euro, non è mai stata depositata agli atti. E allora, viene da chiedersi: perché?

In un’intervista a Quarto Grado, Garofano sbotta: «Sono finito anche io nel tritacarne mediatico!». Eppure, sebbene la sua versione sia limpida — “ho fatto il mio lavoro, ho letto documenti, firmato una relazione e ricevuto un pagamento regolare” — ci sono alcune ombre che non passano inosservate.

Cosa non torna nella vicenda?

Secondo Il Giornale, l’ex ufficiale avrebbe avuto accesso a un documento coperto da segreto istruttorio nel 2017: la consulenza genetica del professor Pasquale Linarello. Un lavoro redatto dai legali di Alberto Stasi per tentare di riaprire il caso e che, a quella data, non avrebbe dovuto essere disponibile a terzi.

Nel mirino c’è il fatto che Garofano, per redigere la sua relazione, avrebbe analizzato proprio quella consulenza riservata. Un passaggio che solleva domande scomode: chi gli ha fornito quei documenti? E con quale autorizzazione?

A rendere tutto ancora più torbido c’è un’intercettazione tra Andrea Sempio e suo padre, alla vigilia di un interrogatorio. «Non ci chiederanno del DNA, ma noi per sicurezza portiamo tutto», si dicono. Quel “tutto” includeva anche la consulenza di Garofano?

A oggi, quella relazione non è mai stata consegnata ufficialmente. Il motivo? Lo spiega l’avvocato di Sempio, Massimo Lovati: «Fu una mia scelta. Non la depositai allora, ma oggi lo farei, anche solo per strategia difensiva».

Dunque, una consulenza esiste ma resta nel cassetto, un documento secretato finisce nelle mani sbagliate e un ex comandante dei RIS finisce invischiato in un’indagine ad alta tensione. Coincidenze? Errori? O c’è dell’altro?

Il caso Garlasco, che sembrava chiuso, continua a generare scosse. E questa nuova piega rischia di riscrivere ancora una volta le carte di una delle vicende più discusse della cronaca italiana.

Secondo te, questa consulenza mai depositata poteva davvero cambiare le sorti dell’indagine? Dicci la tua nei commenti!

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