Barbara d’Urso si racconta senza filtri: lo stop in Mediaset, le accuse di veti politici e il suo ritorno in Rai con un nuovo progetto emozionante.
Dopo due anni lontana dai riflettori, Barbara d’Urso rompe finalmente il silenzio. E lo fa con un racconto intenso, sincero, che suona come un manifesto di rinascita personale e professionale. La regina dei pomeriggi Mediaset si confessa senza giri di parole, pronta a lasciare alle spalle il passato e a guardare dritto al futuro.
C’è un momento preciso che ha segnato la svolta. Sono le 16:30 del 26 giugno 2023 quando le arriva la comunicazione che non condurrà più la sua trasmissione storica. Uno schiaffo improvviso, che lei stessa definisce un trauma che ancora oggi brucia. Da quel giorno, racconta di essersi chiusa in un silenzio strategico: ha scelto di osservare, leggere, incassare in silenzio, mentre la stampa la bersagliava di indiscrezioni spesso fantasiose.
“Ho deciso di non rispondere mai, di non alimentare polemiche,” rivela con fermezza. “Perché la pazienza è la virtù dei forti. E io sono una donna forte.”
La sua carriera, lunga mezzo secolo, è il suo scudo. Barbara non dimentica il pubblico che le è rimasto fedele: “Mi fermano per strada per chiedermi perché non torno, mi dicono che è un’ingiustizia. È questo che mi ha dato la forza di aspettare.”
Il racconto della sua vita a Mediaset ha tinte quasi epiche, ma anche amare. Si descrive come una donna che ha letteralmente trasferito la sua esistenza negli studi televisivi: “Vivevo in camerino. Non avevo più niente a casa. A un certo punto conducevo quattro programmi insieme. Ogni mattina, alle riunioni, c’erano quindici giornalisti con me.” E quando tutto è finito, quel camion carico dei suoi oggetti personali che arriva a casa diventa la metafora più crudele di un addio forzato.
Ora però Barbara guarda avanti. E l’orizzonte è chiarissimo: si chiama Rai. Conferma di aver incontrato Williams Di Liberatore, direttore dell’Intrattenimento Prime Time, insieme al ceo di Fremantle Italia. Nessun mistero, nessun progetto segreto: lei stessa rivela che l’idea non è quella raccontata dai giornali. Non si tratterà di un clone di Carràmba o di otto puntate, ma di un format più snello e curato, pensato per emozionare e divertire: quattro o cinque prime serate del venerdì, con la promessa di un taglio elegante, popolare e coinvolgente.
E ai sospetti su possibili veti politici per il suo sbarco in Rai, risponde in modo netto e indignato: “Sarebbe gravissimo. Non posso credere che la televisione pubblica, pagata dal canone di tutti, possa accettare veti di questo tipo.” Quanto alle presunte pressioni di Matteo Salvini, le liquida con una battuta tagliente: “Mai nessuno ha interceduto per me. Il mio lavoro ha parlato da solo.”
Non manca una parentesi sul rapporto con la famiglia Berlusconi. Racconta con affetto la stima reciproca con Silvio, che considerava un visionario della tv. Su Marina, definisce l’ipotesi di un suo veto come “assurda”. Ma con Pier Silvio, dopo l’addio, non ci sono stati contatti.
Infine, difende il suo stile televisivo, spesso criticato come trash. Barbara rivendica di aver dato voce a chi non ne aveva: “Ho raccontato storie di violenza, malattie, povertà. Ho dato spazio agli invisibili. Il confine tra trash e popolare? Ce lo spieghino. La Corrida era trash?”
Il capitolo più amaro resta forse quello dei colleghi: “Pubblicamente si è esposto solo Gerry Scotti. Simona Ventura mi ha chiamato in privato. Gli altri? Mah…” Un bilancio che lascia l’amaro in bocca, ma che non la scoraggia.
Oggi Barbara d’Urso sembra pronta a ricominciare. Anzi, a riprendersi la scena che ha contribuito a costruire con decenni di lavoro e passione. E a chi la dava per finita, lancia un messaggio chiarissimo: non si è mai arresa. E non ha intenzione di farlo adesso.
Lasciateci un commento qui sotto: siete pronti a rivedere Barbara d’Urso in Rai? Che ne pensate del suo nuovo progetto?