Scopri la storia toccante di Rosanna Lambertucci, simbolo della salute in TV, che ha affrontato lutti, malattie e rinascite con forza e dignità.
Una vita tra luce e ombre: il coraggio di Rosanna Lambertucci
Icona indiscussa della televisione italiana, Rosanna Lambertucci è da decenni il volto rassicurante della salute e del benessere. Con la sua voce pacata e il suo stile sobrio ma incisivo, ha guidato intere generazioni attraverso i meandri della cura personale e dell’alimentazione sana, grazie a programmi che sono entrati nella storia, come Più sani, più belli. Ma dietro quell’immagine pubblica così rasserenante si nasconde una vita segnata da dolori laceranti e da una forza d’animo fuori dal comune.
Il dolore di una madre, la perdita che non si dimentica
Quella di Rosanna non è stata una vita semplice. Iniziata con grandi sogni e progetti familiari, si è presto scontrata con una realtà durissima: la maternità, tanto desiderata, è diventata una salita impervia. A soli 19 anni, Rosanna ha affrontato ben cinque gravidanze interrotte, aborti spontanei e situazioni mediche che hanno messo in pericolo anche la sua stessa vita. Uno di questi momenti, forse il più straziante, è legato alla nascita della piccola Elisa, la bambina che ha vissuto solo tre giorni. Un’esperienza che ha lasciato una cicatrice profonda e indelebile nell’anima di una madre che ha visto svanire la speranza nel giro di poche ore.
La perdita di Elisa ha segnato per sempre Rosanna. Il dolore di un figlio che non c’è più è qualcosa che non si può spiegare: non ha voce, non ha tempo, ma ti accompagna per sempre. È una ferita che non smette di sanguinare, anche quando il mondo intorno sembra andare avanti.
Angelica, la rinascita tra amore e malattia
Dopo tanto buio, la vita ha donato a Rosanna un raggio di luce: Angelica. Con la nascita di questa figlia, tanto attesa, è arrivata anche una nuova fase, fatta di speranza, amore e orgoglio. Angelica Amodei è cresciuta respirando l’amore per la divulgazione, la passione per la salute e l’importanza dell’informazione corretta. Oggi è una giornalista affermata nel settore del benessere, con all’attivo pubblicazioni di successo e la conduzione di programmi televisivi.
Ma anche per lei il cammino non è stato semplice. Durante la gravidanza della sua bambina, Caterina, Angelica ha scoperto di essere affetta da tiroidite di Hashimoto. A peggiorare le cose, pochi mesi dopo è arrivata la diagnosi più dura: tumore alla tiroide. Un fulmine a ciel sereno che ha costretto Angelica ad affrontare operazioni e trattamenti invasivi, tra cui la radioterapia, isolata dalla sua neonata. Un colpo al cuore anche per Rosanna, che ha rivissuto la paura più grande: perdere, ancora una volta, la propria figlia.
Ferite invisibili, ma mai guarite
Oggi Rosanna Lambertucci si mostra forte, ma non finge che il dolore sia passato. Le sue parole trasmettono una saggezza amara, conquistata con il sacrificio e il silenzio. Ha perso la sua prima figlia e anche il marito, il giornalista Alberto Amodei, deceduto dopo una lunga malattia. Ma non si è mai lasciata andare. Ha trovato forza nella condivisione, nella voglia di essere utile, nella missione di informare e sostenere chi soffre.
Il rapporto con Angelica resta il centro della sua esistenza: profondo, autentico, fatto anche di silenzi e rispetto. Loro due comunicano con lo sguardo, con la comprensione che nasce solo da un amore che ha superato ogni tempesta.
Negli ultimi anni, Rosanna ha scoperto anche un nuovo modo per prendersi cura di sé: l’amore per i gatti. Due trovatelli le hanno riempito la casa e il cuore. Nei loro gesti silenziosi, ha trovato una sorta di terapia, un balsamo per l’anima. A loro ha dedicato il libro Graffi che fanno bene al cuore, un’opera che racconta come l’amore per gli animali possa essere una forma potente di guarigione emotiva.
Una storia che insegna a vivere
La storia di Rosanna Lambertucci è un esempio di resilienza. È la storia di una donna che ha vissuto l’inferno della perdita e ha scelto di non arrendersi. Il suo messaggio è chiaro: accettare il dolore, non vergognarsene, ma trasformarlo in qualcosa di utile per sé e per gli altri. Perché, alla fine, la vita non è ciò che ci accade, ma come decidiamo di affrontarla.
E tu, hai mai vissuto un dolore che ti ha cambiato profondamente?