Il “Nostradamus vivente” prevede un futuro sconvolgente tra crisi globali, rivoluzioni tecnologiche e risveglio spirituale. Ecco cosa ci attende (forse) nel 2026.
Nel panorama sempre più caotico e imprevedibile del nostro tempo, c’è una figura che riesce a far parlare di sé a ogni nuova previsione: Athos Salomè. Astrologo brasiliano e sedicente sensitivo, è stato ribattezzato dai media internazionali “il Nostradamus vivente”. Le sue visioni apocalittiche — ma non solo — hanno acceso il dibattito pubblico, spaziando dalla pandemia globale ai futuri scenari geopolitici, fino ad arrivare a un 2026 che, secondo lui, cambierà per sempre le sorti dell’umanità.
E se tutto ciò che ha previsto stesse per realizzarsi?
Secondo Salomè, il 2026 sarà l’anno della svolta. Un periodo critico in cui tecnologia, ambiente e società subiranno un’accelerazione imprevedibile, aprendo a uno scenario inedito e spiazzante. L’elemento chiave? L’intelligenza artificiale. Ma non come la conosciamo oggi: quella che ci aspetta sarà autonoma, cosciente e pronta a ribaltare le regole del gioco.
Non si tratta di fantascienza, ma di una vera e propria rivoluzione digitale, che — sempre secondo Salomè — causerà la scomparsa di molte professioni nel giro di pochi mesi. Con milioni di persone improvvisamente disoccupate, i governi saranno costretti a ripensare l’intero impianto economico-sociale. Non si potrà più ignorare l’inevitabile: il sistema attuale, basato su lavoro e produttività, vacillerà.
Cyberconflitti e collasso climatico: il conto del futuro è arrivato
Ma le profezie di Athos non si fermano al lavoro e alla tecnologia. Nel 2026, il mondo sarà attraversato da tensioni geopolitiche mai viste prima. E non parliamo di guerre tradizionali, ma di conflitti invisibili: cyberattacchi, sabotaggi digitali, attacchi informatici capaci di mettere in ginocchio intere nazioni in pochi secondi.
Il fronte più fragile, però, sarà quello ambientale. Salomè prevede un anno segnato da catastrofi naturali su scala globale: ondate di calore estreme, alluvioni improvvise e terremoti in aree insospettabili. Milioni di persone saranno costrette a spostarsi, abbandonando le proprie case in cerca di luoghi più sicuri. Una migrazione climatica di massa che porterà con sé conseguenze politiche e umanitarie drammatiche.
Eppure, nonostante lo scenario da fine del mondo, nelle visioni di Salomè non manca un raggio di luce. A suo dire, proprio da questo caos nascerà una nuova coscienza collettiva. Le giovani generazioni, più sensibili ai temi della sostenibilità e dell’equità, guideranno un cambiamento culturale senza precedenti. Leader alternativi, più autentici e vicini alla gente, emergeranno dal basso, segnando la fine dei vecchi giochi di potere.
Visionario o abile interprete del nostro tempo?
Athos Salomè divide l’opinione pubblica. C’è chi lo accusa di speculare sulle paure collettive e chi, invece, vede nelle sue parole una lucida lettura del nostro presente travestita da profezia. Quel che è certo è che le sue previsioni fanno discutere e, soprattutto, fanno riflettere.
Personalmente, trovo che la forza di Salomè non stia tanto nella capacità di predire il futuro, quanto nell’abilità di cogliere — e raccontare — le grandi tensioni del nostro tempo. Le sue visioni, che siano veritiere o meno, ci mettono davanti a domande urgenti: siamo davvero pronti al cambiamento che ci attende? E soprattutto, lo stiamo guidando… o lo stiamo solo subendo?
E tu, cosa ne pensi delle profezie di Athos Salomè? Sono solo suggestioni o nascondono una verità più profonda? Scrivilo nei commenti qui sotto, la tua opinione conta!
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