Dalla laurea con lode al tribunale: scopri la storia affascinante dell’avvocata che ha lasciato il segno nel caso Garlasco.
Nel mondo della giustizia italiana, alcuni nomi restano impressi non solo per i processi che affrontano, ma per il modo in cui lo fanno. Uno di questi è senza dubbio Giada Bocellari, avvocata milanese che, in pochissimo tempo, è passata dall’anonimato al centro della scena mediatica. Tutto è cominciato quando, giovanissima, è entrata nel team di difesa di Alberto Stasi nel controverso delitto di Garlasco. Da lì, la sua figura ha iniziato a farsi strada nel panorama legale italiano.
Nata il 2 novembre 1984 a Milano, Bocellari è cresciuta all’ombra del Duomo, respirando l’aria delle grandi città, tra ambizione e cultura. Dopo essersi diplomata, ha scelto la strada del diritto iscrivendosi alla prestigiosa Università Cattolica del Sacro Cuore, dove si è laureata con lode nel 2009, distinguendosi già allora per la sua meticolosità e brillantezza.
Dalla teoria alla pratica: l’avvocata che non si è mai fermata
Il talento di Giada non è passato inosservato. Durante gli studi, è stata notata da Angelo Giarda, nome di punta del diritto penale italiano, che l’ha voluta nel suo studio. Un’occasione d’oro che lei ha saputo cogliere al volo, trasformandola in un trampolino per una carriera inarrestabile.
Nel 2014 diventa ufficialmente avvocata e inizia a collezionare esperienze di peso in processi ad alta tensione. Ma non solo tribunali: Bocellari è anche molto attiva in ambito accademico, dove si è affermata come cultore della materia in diritto processuale penale presso la stessa Università che l’ha formata.
Nel 2022 compie un altro passo decisivo fondando lo Studio Legale BS insieme al collega Andrea Scarpellini, confermando il suo ruolo di riferimento nella nuova generazione di penalisti.
Ma la notorietà vera e propria arriva con il caso che ha scosso l’Italia: la difesa di Alberto Stasi, accusato dell’omicidio della giovane Chiara Poggi. All’epoca Giada ha solo 29 anni, ma dimostra sangue freddo, preparazione e uno spirito analitico fuori dal comune. È lei, insieme a Fabio Giarda, a proporre una nuova consulenza tecnica nel 2016 che punta l’attenzione su un dettaglio sfuggito nelle prime fasi processuali: un DNA maschile sotto le unghie della vittima, che riaprirà clamorosamente le indagini.
Quello che colpisce di più di Giada Bocellari è la sua capacità di coniugare rigore professionale e umanità, senza mai cedere alla spettacolarizzazione, pur trovandosi spesso sotto i riflettori. Non ama parlare della sua vita privata – e infatti non si conoscono dettagli su relazioni o figli – ma preferisce che siano i fatti, i documenti e la legge a parlare per lei.
La mia opinione: un esempio di competenza che rompe gli schemi
Giada Bocellari rappresenta una nuova figura di professionista nel panorama italiano: giovane, preparata, determinata e, soprattutto, indipendente. Non cerca scorciatoie, non si appoggia a nomi altisonanti, ma si fa strada con il merito. La sua storia dimostra che, anche in un mondo difficile come quello del diritto penale, si può emergere con passione e dedizione.
E voi, cosa ne pensate della figura di Giada Bocellari? Vi ha colpito la sua ascesa nel mondo dell’avvocatura o la sua determinazione nei casi giudiziari più delicati?
Fatecelo sapere nei commenti!