Svolta inattesa sul caso Chiara Poggi: perquisizioni all’alba, spunta un appunto sospetto e un flusso di denaro che riaccende i dubbi. Ecco cosa sta succedendo.
Sembrava tutto chiuso, tutto archiviato. Ma all’alba di oggi, un colpo di scena ha riacceso i riflettori su uno dei casi di cronaca più discussi degli ultimi vent’anni: l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. Carabinieri e Guardia di Finanza si sono presentati alle porte di ex investigatori e inquirenti coinvolti nelle indagini dell’epoca. E stavolta, nel mirino degli inquirenti c’è un nome pesante: l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, attualmente presidente del Casinò di Campione.
L’accusa che gli viene mossa? Corruzione. Un’accusa gravissima, legata a un presunto tentativo di depistaggio per tenere Andrea Sempio fuori dai guai. Un appunto scritto a mano su un semplice bloc notes, rinvenuto nella casa dei genitori di Sempio durante una perquisizione del maggio scorso, ha fatto scattare il nuovo terremoto giudiziario. “Venditti gip archivia X 20-30 euro”, si legge sul foglio. Una frase che ha il sapore di una bomba.
Un appunto sospetto e 40mila euro nel mirino
Quella nota, datata ai primi di febbraio 2017, è emersa poco prima della notifica ufficiale dell’iscrizione di Andrea Sempio nel registro degli indagati per l’omicidio Poggi. Eppure, quel foglio suggerirebbe che la sua famiglia fosse già a conoscenza di ciò che stava per accadere. Una coincidenza? Gli inquirenti non ci credono.
Le successive indagini patrimoniali hanno aggiunto altri tasselli inquietanti al mosaico: 40mila euro spostati a fine 2016 dalle zie paterne di Sempio, transitati per le mani di uno zio e infine versati sul conto del padre. Un flusso di denaro anomalo, che ora viene attentamente passato al setaccio dalle autorità.
Venditti, ricordiamo, fu proprio colui che archiviò il fascicolo su Sempio il 23 marzo 2017, appena tre mesi dopo l’apertura. E anche la seconda iscrizione, avvenuta nel 2020, venne chiusa in tempi lampo: solo tre settimane. Oggi, con l’ombra della corruzione che si allunga su queste scelte, tutto torna ad essere messo in discussione.
Il cerchio delle perquisizioni si è allargato: oltre alla casa dell’ex procuratore, sono finite sotto controllo anche le abitazioni dei genitori e parenti di Sempio e quelle di due ex militari dell’Arma. Il caso Garlasco, insomma, è tutt’altro che chiuso. Anzi, potrebbe riservare nuovi colpi di scena clamorosi.
Ora la domanda è una sola: fino a che punto la verità è stata nascosta?
Cosa ne pensi di questa svolta nel caso Garlasco? Pensi che emergeranno nuove verità o si tratta solo di un fuoco di paglia? Dicci la tua nei commenti.