Sarabanda, Valentina Locchi: Ecco Cosa Fa Oggi!

Valentina Locchi, ex campionessa di Sarabanda, ha svelato come ha speso i suoi soldi, asserendo inoltre che ad un programma in particolare era ritenuta “scomoda!”

Tre mesi da fuoriclasse: l’ascesa di Valentina

Tre mesi in prima serata, tre mesi di adrenalina pura. Per Valentina Locchi il viaggio inizia l’8 febbraio 2002: 74 puntate da campionessa a “Sarabanda” e 324 mila euro vinti nell’episodio andato in onda alla vigilia di Pasqua. Il colpo di fulmine scatta anni prima, grazie a una compagna di scuola e a quelle serate con il nonno in cui indovinare i brani prima di tutti diventa un gioco irresistibile.
Classe 1983, perugina, non vedente dalla nascita, Valentina parla della sua condizione con lucidità: la scuola le mette accanto una maestra che conosce il Braille, gli ostacoli si abbassano e gli amici ci sono. In casa la musica è una religione: tastiere come giocattoli, jazz e classica a rotazione, e a due anni già batte “Vamos a la playa” sulla tastiera. L’orecchio assoluto emerge presto: niente spartiti, ascolto e memoria fanno il resto.

All’università sceglie Lingue: tesi sul fado, amore nato a 16 anni ascoltando Amália Rodrigues. Il portoghese lo studia da autodidatta, lo spagnolo viene naturale, il francese è “di famiglia”. La tv? La “guarda” anche senza vedere: per lei il televisore acceso è presenza viva. E il primo format che la accende è “Scommettiamo che…?”, quando capisce di saper riconoscere un brano in poche note.

“Davo fastidio”: il boom di share e l’addio

A fine 2001 telefona ai casting: al pre-provino indovina tutto, poi a Sesto Fiorentino risponde 58 domande su 60. Da lì, il ritmo folle: due-tre puntate al giorno, avanti e indietro tra Umbria e Roma, albergo pagato dalla produzione, scuola da recuperare e perfino una puntata con tutta la classe in studio. In tv è solo “Valentina”: niente cognomi, niente polemiche, nonostante il padre all’epoca fosse sindaco di Perugia.

Il momento decisivo? Riconosce “Amico è” di Baldan Bembo (con il dubbio sull’articolo) e supera l’ostacolo vero con “Stai su” di Claudio Baglioni, pescata perché un’amica le aveva appena prestato il cd giusto. Le malelingue parlano di suggeritori? Sciocchezze. Della vincita restano circa 250 mila euro tra tasse e gettoni: clavicembalo subito, una donazione all’Istituto Serafico di Assisi e investimenti immobiliari su consiglio del padre ragioniere.

Poi il rovescio della medaglia: la pressione, le pause infinite tra un blocco e l’altro, lo spareggio dopo “Gimme Love” di Alexia e la scelta di non premere il pulsante su “Innamorato” di Gianni Morandi. “Mi ero accorta di dare fastidio”, spiega: con lei “Sarabanda” rosicchiava pubblico a Striscia la notizia, volava intorno al 20% di share e diventava improvvisamente scomoda. Il 6 maggio 2002 l’avventura si chiude, ma la scia resta: 27 recensioni musicali per il Corriere dell’Umbria, una prova a “Superbrain” nel 2013 come “computer umano”.

Oggi Valentina guida la sua web radio “Pizzica e dintorni”, suona il pianoforte con un gruppo e porta in giro i classici italiani. La tecnologia fa il resto: display Braille, voice over, un mondo digitale più accessibile. Guarda poca tv, ma Sanremo non lo perde mai. Tornerebbe a “Sarabanda”? Non come concorrente—“sarebbe una ripetizione”—a meno di una sfida tra campioni.

Quale passaggio della storia di Valentina ti ha colpito di più: il “fastidio” a Striscia, la scelta di fermarsi all’apice o la rinascita con la web radio? Dimmelo nei commenti, voglio leggere la tua!

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