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Simona Cinà è morta annegata, ma come ci è finita in piscina? Gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi. E la famiglia chiede risposte.
Una festa di laurea, la musica che vibra nell’aria d’estate, il sorriso di una ventenne che sogna il futuro. Poi, all’improvviso, il silenzio. E una piscina che diventa scenario di una tragedia inspiegabile. Cos’è davvero accaduto a Simona Cinà, la giovane pallavolista trovata senza vita a Bagheria? Oggi, dopo l’autopsia, qualche risposta inizia ad emergere. Ma il quadro resta ancora incompleto. E pieno di ombre.
Simona aveva solo vent’anni. Sportiva, amata, piena di energia. Quella sera aveva deciso di festeggiare con gli amici. Nessuno poteva immaginare che sarebbe stata la sua ultima notte. Il corpo è stato ritrovato in piscina. Le prime ipotesi parlavano di un malore. Ma i medici legali, durante l’autopsia, hanno escluso patologie cardiache. Nessuna malformazione, nessun infarto. Il cuore di Simona era sano.
Annegamento confermato, ma resta il dubbio
L’acqua nei polmoni non lascia spazio a interpretazioni: Simona è morta per annegamento. Questo significa che era ancora viva quando è finita in piscina. Ma come ci è arrivata? È questa la domanda che tormenta i familiari. Potrebbe essere scivolata? C’è chi ipotizza un colpo alla testa, un trauma che l’avrebbe fatta svenire. Effettivamente, sotto la nuca è stato individuato un piccolo segno. Nulla di evidente, ma abbastanza per non essere ignorato.
Cosa è successo veramente quella notte? Simona ha avuto un malore? Ha assunto qualcosa, consapevolmente o meno? Durante l’autopsia sono stati prelevati campioni per i test tossicologici. Si vuole fare chiarezza su ogni possibile sostanza che potrebbe aver avuto un ruolo: droghe, alcol, farmaci. I risultati arriveranno solo tra qualche settimana. E forse allora si potrà capire se quel tuffo in piscina è stato causato da un evento naturale o da qualcos’altro.
La rabbia dei familiari e il bisogno di verità
La famiglia Cinà vuole risposte. E giustizia. Il dolore è straziante, ma c’è anche la volontà di non lasciare nulla al caso. I legali stanno spingendo per ampliare lo spettro degli esami, includendo anche sostanze sintetiche. Ogni possibilità deve essere vagliata. Troppe cose non tornano, troppi dettagli devono ancora essere chiariti.
Domani si terranno i funerali nella chiesa Madre di Capaci. Sarà l’ultimo saluto a una ragazza che aveva ancora tutto davanti. Compagni di squadra, amici, allenatori, l’intera comunità sportiva è sotto shock. Nessuno riesce a trovare parole per spiegare l’assurdità di questa perdita. Simona era un esempio per tanti giovani. E ora è diventata il simbolo di una tragedia che non doveva accadere.
Il caso di Simona Cinà non è solo cronaca. È una storia che tocca nel profondo, che ci interroga su cosa accade quando si abbassa la guardia, anche solo per un istante. La verità, forse, sta nei dettagli. E ogni dettaglio, in questa vicenda, fa la differenza tra una spiegazione e un mistero.
Cosa pensate sia accaduto davvero a Simona? Dite la vostra nei commenti.
