Paolo Migone, Sparito: Ecco Che Fine Ha Fatto!

Dalla TV ai palchi di provincia: il viaggio artistico di Paolo Migone tra spettacoli dal vivo e satira tagliente.

Paolo Migone non è sparito dalla scena. Anzi: ha fatto una scelta netta e consapevole. Dimenticate i riflettori invadenti del prime time, le gag a orologeria e la confezione patinata dei grandi studi televisivi. Oggi Migone si dedica anima e corpo al teatro e ai festival culturali, luoghi vivi e veri dove la sua satira graffiante si rinnova a ogni replica.

Niente più palinsesti imposti, solo date in teatri di provincia e piazze italiane, dove il contatto con il pubblico è diretto, senza filtri. È proprio lì che Migone sembra rinato: più libero, più sincero, più artigiano della risata. Con il suo occhio nero disegnato, inconfondibile marchio di fabbrica, continua a raccontare le nostre nevrosi, le relazioni che non funzionano, la società che corre troppo in fretta, facendoci ridere e riflettere allo stesso tempo.

Una tournée itinerante e senza compromessi

Il 2025 si preannuncia ricco di tappe. Ha già infiammato il palco di Castelnuovo d’Elsa a giugno con il suo show sulle dinamiche uomo-donna, dimostrando di saper leggere l’attualità con la stessa ironia spiazzante di sempre. Ma il suo calendario non si ferma lì: tra ottobre e novembre lo vedremo a Castel San Pietro Terme e a Torino, in un viaggio comico che attraverserà il Nord e il Centro Italia, puntando su teatri e rassegne dove la parola conta più degli effetti speciali.

Non è solo questione di repliche. Migone ama varcare i confini del palco tradizionale. Lo si è visto a San Damiano d’Asti, ospite de “La Barbera Incontra”, un festival dove il cabaret si mescola a interviste e degustazioni. In quel contesto più raccolto e colloquiale, ha dato il meglio di sé: aneddoti di vita, battute fulminanti, confidenze vere. Una chiacchierata che ha mostrato il lato più autentico di un comico che non si accontenta di far ridere, ma vuole raccontare.

Una comicità che non si svende alle mode

Chi lo conosce dai tempi di Zelig potrebbe stupirsi di questa svolta, ma per Migone non è un ripiego: è una scelta di coerenza. In un panorama saturo di tormentoni usa e getta, lui ha deciso di mantenere la sua cifra ironica, adulta e pensata. Non rinuncia alla risata, ma la pretende più consapevole.

Intervistato di recente sul canale YouTube Palco Live, ha spiegato la sua filosofia: non sedersi sugli allori, non ripetersi, continuare a sperimentare. Ecco perché non è raro vederlo fermarsi dopo gli spettacoli a parlare con gli spettatori, firmare autografi, ascoltare critiche o suggerimenti. Un modo di vivere il mestiere che ricorda l’artigianato puro, fatto di mani sporche di inchiostro e risate sincere.

In fondo, Paolo Migone non è mai sparito: ha solo cambiato strada. Una strada più stretta e polverosa, certo, ma incredibilmente più umana. E voi cosa ne pensate di questa scelta coraggiosa? Raccontatelo nei commenti: vogliamo sentire la vostra opinione!

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