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Nicolò Scalfi, ex campione di “Caduta Libera”, racconta la sua nuova vita tra calcio, enigmistica e musica dopo aver vinto 838 mila euro nel quiz di Gerry Scotti.
Da campione dei quiz a voce degli stadi: la sorprendente evoluzione di Nicolò Scalfi
Nel cuore dello stadio Saleri di Lumezzane, nascosto dietro un microfono e la cabina di regia, si trova un volto noto al grande pubblico italiano: Nicolò Scalfi, ex fenomeno di “Caduta Libera”, che nel 2019 conquistò l’attenzione nazionale con una serie inarrestabile di vittorie. Oggi, a 25 anni, la sua vita ha preso una direzione inaspettata. Abbandonati i riflettori dei quiz televisivi, ha deciso di seguire il richiamo del cuore: quello per il calcio e la comunicazione, diventando lo speaker ufficiale del Lumezzane, squadra di Serie C.
Dal quiz alla curva
Nicolò ha sempre avuto una passione viscerale per il pallone, coltivata sin da piccolo tra tornei amatoriali e partite improvvisate. La svolta è arrivata quasi per caso, grazie a un’amica che ha rinunciato al ruolo da speaker e ha suggerito il suo nome. Un’opportunità che Scalfi ha colto al volo, anche grazie alle sue esperienze precedenti in ambito giornalistico, come collaboratore per il quotidiano Bresciaoggi.
La figura che più lo ha ispirato nel mondo del calcio è Andrea Caracciolo, oggi presidente del Lumezzane e ieri idolo indiscusso del Brescia, la squadra del cuore di Nicolò. Non a caso, tra le pareti della sua camera, campeggia un ritratto dell’ex attaccante. E proprio il calcio ha influenzato anche il percorso accademico del giovane bresciano: la sua tesi triennale, discussa all’Università Cattolica in Lettere Moderne per l’Editoria, è stata un omaggio a “Tutto il calcio minuto per minuto”, storico programma radiofonico che ha segnato la comunicazione sportiva italiana.
Enigmistica, musica e sogni nel cassetto
Lontano dalla TV, Nicolò continua a esplorare le sue passioni. Ha sperimentato con la musica pubblicando su Spotify alcuni brani sotto lo pseudonimo “Donmelo21”, numero che porta anche tatuato. Ma è soprattutto sui social che ha trovato una piccola nicchia creativa: i suoi video dedicati all’enigmistica, ispirati dall’amico e collega di quiz Christian Fregoni, raccolgono consensi tra gli oltre 80 mila follower che apprezzano i suoi tutorial originali.
Nonostante la popolarità, Scalfi mantiene un profilo basso. Rifiuta il ruolo dell’influencer, non per snobismo, ma per una questione di coerenza. Ammette con schiettezza di aver ricevuto persino proposte per aprire un profilo su OnlyFans, ma ha sempre preferito tirarsi indietro. Non giudica chi lo fa, ma sa che non è la sua strada.
Il denaro vinto nel quiz — ben 838 mila euro, dei quali oltre 600 mila effettivamente incassati dopo tasse e conversioni — non lo ha cambiato. Ha concesso qualche regalo a sé stesso e ai suoi cari, come una Mazda 3, una cucina per la mamma, vacanze con amici e qualche viaggio, ma la maggior parte del bottino è al sicuro. Gli investimenti lo mettono in ansia, specialmente dopo la pandemia, e preferisce tenersi lontano dai rischi economici.
E anche se viene ancora riconosciuto per strada e nei locali, la sua vita oggi è molto più semplice di quanto ci si possa immaginare. Ha partecipato a “La Pupa e il Secchione” senza rimpianti, ma con la consapevolezza che in quei format chi resta se stesso difficilmente va avanti. E nel futuro? Sogna di lavorare nel mondo dello sport, magari nella comunicazione di una squadra. Intanto pensa all’estate, con l’idea di lavorare al mare, e guarda con entusiasmo a un’eventuale partecipazione a “Pechino Express” insieme al suo amico Fregoni.
Una storia di coerenza e passione
La parabola di Nicolò Scalfi dimostra che anche dopo una vittoria straordinaria in TV si può scegliere una strada lontana dai riflettori, ma non meno affascinante. La sua è una storia di consapevolezza, autenticità e desiderio di seguire le proprie passioni senza piegarsi alle mode del momento. E tu, cosa faresti se vincessi una cifra simile?
