Gianni Rivera, Pensioni D’Oro: Ecco Quanto Percepisce Al Mese!

Scopri la trasformazione di Gianni Rivera da leggenda del calcio a politico di lungo corso e il dibattito sul suo vitalizio parlamentare.

Dalla gloria in campo alla politica: il doppio volto di Gianni Rivera

Gianni Rivera, icona assoluta del calcio italiano conosciuto affettuosamente come il “Golden Boy”, ha saputo reinventarsi nel corso degli anni. Dopo aver incantato milioni di tifosi con le sue giocate eleganti e decisive, ha abbandonato il rettangolo verde nel 1979 per intraprendere una nuova carriera, quella politica, che lo ha portato nei palazzi del potere della Repubblica Italiana. Ma il suo nome continua a far discutere, soprattutto per il vitalizio parlamentare maturato durante la sua esperienza istituzionale.

Dal campo alla Camera: l’altra faccia di Rivera

Dopo aver chiuso con il calcio giocato, Rivera si tuffa nella politica nel 1987, venendo eletto alla Camera dei Deputati tra le fila della Democrazia Cristiana. La sua permanenza nei banchi parlamentari dura ben quattordici anni, suddivisi in quattro legislature consecutive. Nel corso di questo lungo impegno istituzionale, non si limita a un ruolo marginale: infatti, ricopre incarichi significativi, tra cui quello di sottosegretario alla Difesa durante i governi guidati da Romano Prodi, Massimo D’Alema e Giuliano Amato. Un percorso che certifica il suo impegno nel servire il Paese anche lontano dagli stadi.

Questa lunga militanza politica gli ha permesso di maturare il diritto al vitalizio parlamentare, un assegno mensile previsto per coloro che abbiano ricoperto incarichi parlamentari per almeno due legislature. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, prima dell’entrata in vigore delle recenti riforme, l’importo che Rivera percepiva mensilmente si aggirava attorno ai 5200 euro.

I tagli ai vitalizi e il caso Rivera

Negli ultimi anni, la politica italiana ha avviato un processo di revisione dei costi istituzionali, e tra gli interventi più discussi c’è stato proprio il taglio ai vitalizi degli ex parlamentari. In questo contesto, anche il vitalizio di Gianni Rivera è finito sotto la lente d’ingrandimento. Nel 2017, Blasting News lo ha incluso tra i beneficiari dei cosiddetti “vitalizi d’oro”, anche se non sono stati resi noti gli importi aggiornati dopo l’applicazione delle riduzioni.

Questa vicenda riaccende ciclicamente il dibattito pubblico sull’equità e la sostenibilità di questi trattamenti pensionistici. Se da un lato c’è chi riconosce il merito a figure pubbliche con un lungo servizio istituzionale, dall’altro non mancano critiche da parte di chi ritiene sproporzionati questi assegni, soprattutto in tempi di austerità e tagli alla spesa pubblica.

Un personaggio pubblico sempre sotto i riflettori

Gianni Rivera continua a rappresentare una figura emblematica del Novecento italiano: campione sul campo, protagonista nelle istituzioni, simbolo di un’epoca in cui lo sport e la politica si sono intrecciati più volte. Il suo nome oggi fa notizia non solo per i successi ottenuti, ma anche per ciò che riceve in virtù della sua carriera politica.

Il dibattito resta aperto: è giusto che chi ha servito lo Stato percepisca vitalizi così elevati? O è tempo di ripensare questi meccanismi alla luce delle nuove esigenze economiche e sociali del Paese?

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