Tra carriera accademica e comuni artistiche, ecco il passato che ha forgiato Achille Lauro e il legame con i suoi genitori.
Alle spalle di Achille Lauro, artista eccentrico e provocatore della scena musicale italiana, si nasconde una storia familiare fatta di contrasti, di scelte in controtendenza e di un passato che lo ha forgiato più di quanto si possa immaginare. Ma chi sono davvero i genitori di questo personaggio fuori dagli schemi?
Suo padre, Nicola De Marinis, non è un uomo qualsiasi: magistrato della Corte di Cassazione e stimato docente universitario, ha dedicato la vita alla legge e allo studio. Nato nel 1956 a Gravina in Puglia, Nicola ha costruito una carriera impeccabile tra aule di tribunale e università, collaborando con riviste scientifiche e partecipando a progetti di ricerca di altissimo livello. Non solo, negli anni ’90 ha ricoperto anche il ruolo di esperto giuridico per la Commissione di Garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici. Un vero pilastro del mondo accademico e giuridico italiano.
Eppure, nonostante questo curriculum di ferro, il rapporto con i figli non è stato dei più semplici. In un’intervista, Nicola ha raccontato di sentirsi un “padre ingombrante” e ha ammesso con amarezza che sia Achille che il fratello maggiore Federico, noto anche con il nome d’arte Fet, si sono spesso circondati di persone lontanissime dal contesto borghese in cui erano cresciuti. “Era il loro modo di ribellarsi”, ha detto, sottolineando però come il dolore e le esperienze difficili non abbiano mai annientato il figlio.
Dalla comune alla musica: l’altra faccia della medaglia
La madre di Lauro, Cristina Zambon, è originaria del Veneto ed è una figura chiave nella vita del cantante. Pur lontana dai riflettori, ha sempre rappresentato un punto fermo per lui, tanto che oggi fa parte attiva del suo entourage e lo supporta nella gestione del suo impero artistico ed economico. Un legame forte, che non si è mai spezzato, nemmeno nei momenti più turbolenti.
Quando Achille, ancora adolescente, decide di lasciare la famiglia per vivere in una comune di artisti con il fratello, sta già tracciando la rotta per un futuro in cui le regole borghesi non avrebbero più avuto spazio. “Sono figlio di brava gente, tutta onesta. Anche mio padre, nonostante le difficoltà tra noi, è una persona colta che mi ha dato un’educazione”, ha dichiarato l’artista. E da queste parole emerge una consapevolezza profonda: anche se in contrasto, anche se distanti, i suoi genitori hanno avuto un ruolo fondamentale nel suo percorso.
La distanza non è mai stata rottura definitiva. Con il padre, col tempo, i rapporti sembrano essersi ammorbiditi. La madre, invece, non l’ha mai lasciato solo, rimanendo un punto saldo anche nei momenti più complessi della sua carriera.
Achille Lauro ha quindi costruito la sua identità tra due mondi opposti: quello rigido e istituzionale della sua famiglia d’origine, e quello creativo, libero e caotico della scena underground. E proprio da questa frattura è nato un artista in grado di reinventarsi continuamente, sfidando ogni convenzione.
Ma secondo voi, quanto ha influito davvero il contesto familiare nella costruzione della sua identità artistica? Diteci la vostra nei commenti!