Arrestato in Svizzera Flavius Savu, il latitante chiave del caso Bozzola: nuove rivelazioni sconvolgenti su riti, abusi e il delitto di Chiara Poggi.
Zurigo, Svizzera. È qui che si è chiusa la lunga fuga di Flavius Savu, il romeno che da anni era diventato l’ombra inquietante dietro una delle vicende più oscure d’Italia. Arrestato su mandato internazionale, Savu era ricercato per estorsione ai danni di Don Gregorio Vitali, l’esorcista del Santuario della Madonna della Bozzola, teatro di riti esoterici e scandali a luci rosse che avevano fatto tremare le fondamenta della diocesi di Garlasco.
Condannato insieme al complice Florin Tanasie per aver ricattato il sacerdote con video compromettenti, Savu era riuscito a intascare decine di migliaia di euro in cambio del silenzio su incontri sessuali segreti. Ma dietro quel giro di ricatti, secondo quanto emerso negli ultimi mesi, si nasconderebbe molto, molto di più.
Ora che è stato catturato, la sua voce potrebbe essere la chiave che riapre definitivamente una porta chiusa da troppo tempo: quella sul delitto di Chiara Poggi, la giovane trovata senza vita nella villetta di famiglia il 13 agosto 2007.
Segreti, riti oscuri e nomi eccellenti: cosa nasconde davvero il Santuario?
Le rivelazioni di Savu sono un pugno nello stomaco. Secondo il suo racconto, Chiara Poggi sarebbe stata assassinata perché stava per smascherare un orrore nascosto tra le mura sacre del Santuario: un presunto giro di pedofilia mascherato da riti religiosi e incontri esoterici. Un mondo fatto di “messe nere”, abusi e violenze, dove giovani orfani e ragazzine venivano offerti a uomini potenti, sotto la regia di una rete sotterranea che avrebbe coinvolto nomi insospettabili.
E secondo quanto riferito dal giornalista Carlo Bonini, tra i partecipanti ai riti ci sarebbero stati anche Andrea Sempio – già sotto i riflettori come nuovo indagato per l’omicidio Poggi – e Michele Bertani, l’amico che si è tolto la vita in circostanze mai chiarite. Nella versione di Savu, Sempio è “il sadico”, Bertani “il picchiatore”. Due pedine di una scacchiera dalle regole inquietanti.
Ora che Savu è pronto a collaborare con la Procura di Pavia, la speranza è che la nebbia fitta calata su Garlasco possa finalmente diradarsi. Il suo avvocato, Roberto Grittini, ha confermato che il suo assistito acconsentirà all’estradizione e che intende raccontare tutto ciò che sa.
Cosa verrà fuori dalle sue dichiarazioni? Si aprirà davvero un nuovo capitolo nel cold case che da anni ossessiona l’Italia?
Secondo voi, questa volta la verità verrà finalmente a galla? Scriveteci nei commenti cosa ne pensate di questa vicenda inquietante.
