Scopri la vita sorprendente di Camelia Mihailescu, moglie del generale Vannacci: tra amore, ideali condivisi e una voce che conquista lontano dai riflettori.
Un amore oltre i confini e le polemiche
Camelia Mihailescu, moglie del generale e controverso personaggio politico Roberto Vannacci, è una figura che, pur restando lontana dai riflettori, non smette di incuriosire l’opinione pubblica. Romena di nascita, intellettuale raffinata, poliglotta e madre premurosa, Camelia ha scelto di camminare fianco a fianco a un uomo che divide l’Italia. E lo fa con eleganza, determinazione e un sostegno che non conosce esitazioni.
Nonostante le critiche rivolte al marito per le sue posizioni spesso polarizzanti, lei continua a difenderlo con fermezza. In un’intervista al Corriere della Sera, ha affermato di non essersi mai sentita discriminata per le sue origini, sottolineando il proprio pieno supporto ai valori del consorte. Una dichiarazione che ha spiazzato molti, specialmente coloro che faticano a comprendere l’unione tra un uomo considerato ultraconservatore e una donna straniera.
Dietro le quinte di un legame forte e inaspettato
Camelia e Roberto si sono conosciuti più di vent’anni fa in Romania, in un’accademia militare dove lui lavorava e dove lei si trovava per motivi professionali. Da allora, sono inseparabili. Nessuna scenata da soap opera, nessun gossip da tabloid: solo fiducia reciproca, zero gelosie e un amore maturato nel tempo. «Mi ha colpita la sua umiltà», ha raccontato Camelia. «Ho scoperto solo dopo tre anni di matrimonio che aveva un dottorato».
Oggi sono genitori di due figlie che si allenano per il triathlon a livello agonistico, e Camelia svela un progetto futuro: trasferirsi a Bruxelles per permettere alle bambine di stare più vicine al padre. Un piano che rivela quanto la famiglia venga prima di tutto, anche della carriera e della politica.
Ma chi è davvero Camelia Mihailescu? Laureata in Giurisprudenza e Psicologia, con un passato da capo redattrice presso l’Università Nazionale di Difesa romena, parla quattro lingue e si dedica attivamente a iniziative sociali e culturali come presidente dell’associazione AFASA. Ama il teatro, il giardinaggio, la cultura italiana e… sì, anche il buon vino.
Sui social è presente, ma mai invadente: scrive post in tre lingue per sostenere il marito e difenderlo dalle critiche. E quando le si chiede un’opinione sulla situazione italiana, risponde con lucidità: «In Romania alcuni valori sono ancora vivi. Qui in Italia, a volte, sembrano essersi smarriti».
Nonostante il clamore mediatico, Camelia preferisce restare dietro le quinte, ma il suo ruolo è tutt’altro che marginale. È la colonna silenziosa su cui si regge una figura pubblica sotto costante pressione. E il suo punto di vista, spesso trascurato, racconta una storia parallela, fatta di sacrifici, ideali condivisi e una sorprendente armonia tra mondi diversi.
Ma voi cosa ne pensate del ruolo di Camelia Mihailescu accanto a Roberto Vannacci? È davvero possibile un equilibrio tra culture diverse e visioni politiche forti? Dite la vostra nei commenti!