Le inquietanti parole di un ex poliziotto e le teorie di un medico legale riaccendono i sospetti sul delitto di Garlasco: Chiara fu seviziata?
A quasi vent’anni dall’efferato omicidio di Chiara Poggi, il caso di Garlasco torna prepotentemente a far parlare di sé. Nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, unico imputato e reo di omicidio preterintenzionale, nuove voci tornano a sollevare interrogativi agghiaccianti che sembrano voler riscrivere la narrazione di uno dei crimini più oscuri della cronaca italiana.
L’ultima rivelazione arriva da Gianluca Spina, ex funzionario di polizia e oggi esperto di comunicazione non verbale. In un’intervista rilasciata al settimanale Giallo, Spina lancia accuse pesantissime, insinuando che Chiara sia stata vittima di sevizie, forse addirittura sotto il tetto di casa sua. A colpire nel segno è un dettaglio mai del tutto chiarito: i tagli perfettamente simmetrici sulle palpebre della ragazza. Secondo Spina, non si tratta di ferite casuali. “Qualcuno le ha inciso la pelle vicino agli occhi per un motivo che solo a pensarci fa venire i brividi,” afferma con voce ferma. E poi, la domanda che lascia l’amaro in bocca: “Perché ignorare una prova così evidente di accanimento?”
Un odio feroce e forse condiviso
Ma non è tutto. Spina mette in discussione anche il comportamento della famiglia Poggi, accusata di aver minimizzato alcuni segnali chiave, concentrandosi invece su una presunta strategia difensiva per allontanare i sospetti da Stasi, puntando su un alibi di montagna definito “goffo” e “tempisticamente sospetto”.
E poi arriva la provocazione più sconvolgente: “Chi nutriva così tanto odio da infierire in quel modo su Chiara? Possibile che si tratti di più persone, legate da un movente oscuro, forse persino radicato nel tessuto sociale del paese?”. Un’ipotesi che apre scenari mai davvero indagati e che si allinea con le parole della professoressa Luisa Regimenti, medico legale, che già tempo fa aveva descritto quei tagli agli occhi come “segni inequivocabili di una punizione brutale”.
Secondo la Regimenti, Chiara avrebbe pagato il prezzo di aver “visto qualcosa che non doveva vedere”, e non sarebbe stata sola con il suo assassino: almeno due persone sarebbero state coinvolte nell’omicidio. Una teoria che stride fortemente con la versione ufficiale dei fatti, ma che continua a risuonare tra chi non ha mai smesso di cercare una verità più profonda e meno comoda.
Oggi, il caso di Garlasco non è solo un fatto di cronaca nera: è un enigma ancora aperto, un rebus emotivo e giudiziario che solleva più domande di quante ne abbia risolte.
E voi, cosa pensate delle nuove rivelazioni? È davvero tutto come ci è stato raccontato o qualcosa di più oscuro si nasconde ancora dietro la porta di quella villetta?
