Scopri la vera storia di Beppe Sala: dagli anni in Pirelli al successo di Expo, fino all’indagine urbanistica che lo mette di nuovo al centro della scena.
Milano non dorme mai. E nemmeno Beppe Sala, l’uomo che negli ultimi dieci anni ne ha incarnato lo spirito più ambizioso e controverso. Ex manager, stratega dell’Expo 2015, due volte sindaco e ora nel mirino della magistratura: il suo nome è tornato a far discutere. Chi è davvero Giuseppe Sala? Un amministratore capace o un politico che cammina su una linea sottile tra merito e sospetti?
Sala nasce il 28 maggio 1958 a Milano ma cresce nella più tranquilla Varedo, in Brianza. Dopo una laurea in Economia aziendale alla Bocconi, la sua carriera parte col botto: prima in Pirelli, dove diventa AD del settore pneumatici, poi in Telecom Italia, dove guida le divisioni Wireline e TIM. Manager navigato, dirige anche Medhelan e lavora per Nomura. Nel 2012 arriva alla guida di A2A, gigante dell’energia.
Expo 2015: il trampolino per la politica
Ma la svolta arriva con l’Expo. Nel 2009, l’allora sindaco Letizia Moratti lo vuole come direttore generale del Comune. Un anno dopo, Sala viene scelto per guidare Expo 2015. Il successo internazionale dell’Esposizione lo consacra agli occhi dell’opinione pubblica. La città scopre un volto nuovo della politica: meno ideologia, più efficienza. Nel 2015, si candida alle primarie del centrosinistra e le vince. Nel 2016, batte Stefano Parisi al ballottaggio e diventa sindaco di Milano. Sarà riconfermato nel 2021 con un netto 57,7%.
Il suo stile? Pragmatico, manageriale, ma con una forte spinta verso la sostenibilità e l’innovazione. Trasporto pubblico, digitalizzazione, riqualificazione urbana: Sala punta tutto su una città che guarda avanti. Milano cambia volto, e lui ne è l’architetto.
Vita privata e ombre giudiziarie
Non solo politica. La vita di Sala è stata segnata da sfide personali: nel 1997 affronta un linfoma non-Hodgkin, lo stesso male che aveva colpito suo padre. Dopo due anni, vince anche quella battaglia. Sul fronte sentimentale, tre matrimoni e nessun figlio. Dal 2017 è noto il legame con Chiara Bazoli, figlia dell’ex presidente di Intesa Sanpaolo. Una storia importante ma vissuta con discrezione: due case separate, vite parallele. Dopo sei anni, secondo i beninformati, la relazione si sarebbe conclusa, anche se i diretti interessati non hanno mai confermato.
Oggi però a far rumore non è il cuore, ma un’inchiesta urbanistica che riaccende i riflettori su di lui. Accuse ancora da chiarire, ma sufficienti a scuotere la fiducia di una parte dell’opinione pubblica. La sua Milano è al centro di grandi progetti di rigenerazione, e proprio qui si annidano i nodi da sciogliere.
Beppe Sala resta una figura polarizzante: per alcuni un esempio di buon governo, per altri un volto del potere che non cambia mai davvero pelle. In mezzo, una città che corre e un sindaco che deve decidere se accelerare… o fermarsi a spiegare.
Secondo te, Sala è ancora l’uomo giusto per guidare la Milano del futuro? Dicci la tua nei commenti qui sotto!
