Amici, Trigno: Ecco 5 Cose Che Non Sai!
Scopri chi è TrigNO, il giovane cantautore rivelazione di Amici 24. Tra poesia, insicurezze e passioni nascoste, il suo talento va oltre la musica.
Nel firmamento musicale italiano sta brillando una nuova stella: TrigNO, nome d’arte di Pietro Bagnadentro, classe 2001. La sua partecipazione ad Amici 24 lo ha proiettato sotto i riflettori grazie a uno stile personale e una sensibilità artistica fuori dal comune. Se il brano Maledetta Milano ha già conquistato migliaia di ascolti, ci sono lati di TrigNO che molti fan ancora non conoscono. Ecco cinque curiosità che rivelano molto di più del suo mondo interiore, del suo percorso e della sua originalità.
TrigNO: il nome nasce da un gioco con l’identità
Il nome d’arte “TrigNO” non è stato scelto a caso. Deriva da un’abbreviazione ironica e quasi casuale del suo stesso cognome, Bagnadentro, ma il “NO” finale non è solo una negazione. Racchiude un significato più profondo: un rifiuto delle etichette, dei preconcetti, del dover essere qualcosa per forza. TrigNO è l’artista del “no” agli schemi imposti, il cantautore che fa del disordine emotivo una poetica autentica. Il suo nome è già una dichiarazione d’intenti.
Dietro il look misterioso, un ragazzo pieno di insicurezze
Molti hanno notato il portamento enigmatico di TrigNO durante le puntate di Amici: sguardi sfuggenti, silenzi pesati, pose quasi cinematografiche. Ma dietro quell’apparente freddezza si nasconde una fragilità autentica. In più di un’occasione, l’artista ha raccontato di non sentirsi mai all’altezza, di aver sempre avuto paura di esporsi troppo, e che la musica è stato il suo unico rifugio. Perfino Maria De Filippi gli ha chiesto conto delle sue pose “da modello”, e lui ha risposto con una sincerità disarmante: “Faccio lo splendido perché in realtà non mi sento niente”.
Il suo passato da poeta “sconosciuto” sui social
Prima di Amici, TrigNO era attivo su Instagram con una pagina secondaria dove pubblicava poesie, riflessioni e micro-racconti malinconici sotto pseudonimo. Molti suoi attuali fan non sanno che alcuni versi dei suoi brani derivano proprio da quei testi scritti durante notti insonni. Il suo stile ricorda quello degli urban poet contemporanei: immagini forti, frasi taglienti, ma anche una costante ricerca di delicatezza e verità. La scrittura, per lui, è venuta prima della musica.
Maledetta Milano? Non è solo una canzone, è una ferita aperta
Il suo singolo più ascoltato, Maledetta Milano, non è soltanto un omaggio amaro alla città che lo ha visto crescere. È anche il racconto di una rottura, un tradimento, un periodo in cui TrigNO si è sentito tradito proprio da ciò che amava di più: la musica, le amicizie, e persino la sua stessa arte. “Ho scritto Maledetta Milano in uno dei momenti più tristi della mia vita”, ha confidato in un daytime, aggiungendo che inizialmente il pezzo non doveva neanche uscire. Fu un suo amico a convincerlo che quel dolore meritava di essere ascoltato.
Una passione segreta per la danza contemporanea
Nonostante non lo abbia mai mostrato durante le puntate del talent, TrigNO ha raccontato di avere un debole per la danza, in particolare quella contemporanea. La scoperta risale a una lezione presa per caso anni fa, che lo ha profondamente colpito. Il modo in cui il corpo può esprimere emozioni senza parole lo affascina, tanto che sogna di collaborare con ballerini per future performance live, creando un dialogo tra voce, corpo e luce. “Vorrei che la mia musica diventasse tridimensionale, viva”, ha detto.
TrigNO non è solo un giovane talento emerso da Amici 24, è un artista complesso, denso di contraddizioni e fascino. Dietro l’apparenza schiva si nasconde un mondo interiore ricco, fatto di versi non detti, ferite ancora aperte e sogni in movimento. Con il suo modo unico di raccontare il disagio e la bellezza della giovinezza, si sta ritagliando uno spazio che promette di durare ben oltre il successo televisivo.